Gli eventi storici che portarono alla Resistenza sono così semplici da essere assolutamente incontrovertibili, non possono essere né revisionati (la storia non è un'automobile alla quale rilasciare tagliandi di validità a scadenze stabilite), né ridimensionati.
Dopo la vergognosa fuga del Re e di Badoglio da Roma, gli Italiani e le Forze Armate Italiane furono abbandonati a loro stessi e il nostro Paese venne militarmente occupato dai soldati di Hitler.
Allora furono in molti a ribellarsi a questa occupazione diventando partigiani, combattenti per liberare la Patria dallo straniero. Si trovarono fianco a fianco Comunisti, Socialisti, Cattolici, Liberali, uomini del Partito d'Azione, ufficiali dell'esercito, graduati, soldati, senza partito, reduci dai vari fronti.
Fu un movimento del tutto spontaneo e popolare. Solo dopo, solo quando il fantoccio di Mussolini creò la Repubblica di Salò, la guerra di liberazione divenne anche lotta contro i repubblichini che avevano così entusiasticamente affiancato i nazisti, autori di innumerevoli stragi contro la popolazione inerme.
Non si trattò di una guerra civile, come affermano alcuni storici, e se lo fu in parte, questo avvenne come conseguenza dell'intervento dei fascisti.
I Partigiani hanno segnato una pagina gloriosa della nostra storia.
Hanno permesso che l'Italia si riscattasse dalle colpe del fascismo, prima fra tutte, le leggi razziali e, riacquistasse la sua dignità di Nazione.
Hanno fatto rinascere l'Italia.
Che c'è da revisionare?
La libertà è come l'aria: ci si rende conto che è essenziale solo quando manca.
Per questo, l'anniversario della Liberazione deve essere solennemente celebrato, per non dimenticare mai ciò che avevamo perduto e per rinnovare la nostra gratitudine verso coloro che hanno combattuto per ridarcela..
Legato a questo dono è il testamento lasciatoci dai nostri padri della Patria. LA COSTITUZIONE; le fondamenta della costruzione Repubblicana.
E' tanto bella la democrazia quanto debole verso coloro che vorrebbero cancellarla magari, propinandoci un altro ventennio come lo fu in passato.
Per questo è dovere di ognuno di noi, vigilare su chi queste idee non le ha mai abbandonate, per consentire al nostro Paese di affrontare il futuro, seppur con contrapposizioni, come è giusto ci siano, in un sistema democratico.